Decreto crescita 2019: arriva l’ok del CdM
“Esprimo soddisfazione per l’approvazione, in Consiglio dei Ministri, del Decreto Crescita – ha commentato dopo la riunione il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte -. Le misure contenute in questo provvedimento, che abbiamo fortemente voluto, contribuiranno alla ripresa del Paese, favorendo una crescita più robusta grazie al sostegno alle imprese, al lavoro e alle attività produttive”.
Gli obiettivi dell’Italia per il 2030 sono chiari: sulle Fer ci si vuole fermare al 30% dei consumi finali, un traguardo secondo molti troppo modesto ma che “è solo una trasposizione matematica sulla realtà italiana del target europeo del 32%”, ha spiegato il sottosegretario MiSE con delega all’Energia Davide Crippa alla presentazione del Piano nazionale energia e clima, aggiungendo che “i target sono rivedibili al rialzo ma non al ribasso”.
Distanze, densità e semplificazioni all’edilizia privata
I limiti di densità edilizia, altezza e distanza tra edifici, previsti dal DM 1444/1968, come il rispetto della distanza minima di 10 metri tra pareti finestrate, saranno validi solo nelle zone omogenee C, cioè destinate a nuovi complessi insediativi, che risultino inedificate o con un basso livello di edificazione.
La finalità della proposta, spiega la relazione illustrativa, è favorire la riqualificazione urbana dei centri storici e delle zone già edificate, in particolare gli interventi di demolizione e ristrutturazione degli edifici preesistenti, anche con aumento della volumetria se consentito dagli strumenti urbanistici. Si tratta infatti di interventi difficilmente realizzabili mantenendosi nei limiti delle distanze minime e delle altezze massime consentite dalla norma del ’68.
Resta da capire se gli interventi, utili per il rilancio dell’edilizia e la riqualificazione dei centri urbani, possano causare degli effetti collaterali, come aumenti considerevoli del carico urbanistico.
Lavori sui beni culturali con silenzio assenso
Per il 2019 e il 2020, i lavori di edilizia privata sui beni culturali potranno essere realizzati con il silenzio assenso della Soprintendenza: nel caso in cui l’autorizzazione non venga rilasciata entro 90 giorni dalla ricezione della richiesta, il via libera si intenderà acquisito.
Viene quindi introdotta una deroga a quanto previsto dall’articolo 22 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004), che fissa in 120 giorni il termine concesso alla Soprintendenza per rilasciare l’autorizzazione. Ma non solo, perché il D.lgs. 42/2004 non prevede il silenzio assenso.
L’ultima bozza prevede una ulteriore modifica per garantire le esigenze di tutela dell’interesse pubblico. Come si legge nella relazione illustrativa, continueranno ad essere applicati i commi 2 e 3 dell’articolo 22 che prevedono la sospensione del termine di conclusione del procedimento nel caso in cui la Soprintendenza chieda chiarimenti e integrazioni.
Sismabonus per acquisto case antisismiche in zone 2 e 3
La bozza propone “l’estensione alle zone 2 e 3 del bonus previsto per l’acquisto di case antisismiche. Chi comprerà una unità immobiliare in un edificio demolito e ricostruito, situato in una zona a rischio 1, 2 o 3, potrà ottenere una detrazione pari al 75% del prezzo se dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a una classe di rischio inferiore, o dell’85% se si ottiene invece il passaggio a due classi di rischio inferiore.
Sconti per l’efficientamento energetico e l’antisismica
Secondo le intenzioni della bozza, il soggetto che effettua gli interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza dal rischio sismico potrà ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante. Il contributo sarà recuperato dal fornitore sotto forma di credito d’imposta, di pari ammontare, da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità.
Secondo Rete Irene, sebbene l’obiettivo sia quello di semplificare il meccanismo della detrazione, l’introduzione di una nuova modalità di trasferimento dei crediti d’imposta, aggiuntiva rispetto al sistema della cessione già in vigore, provocherebbe una concentrazione nel mercato.
Per Rete Irene, a usufruire del nuovo sistema non saranno le imprese, che non possiedono la capienza fiscale sufficiente per assorbire i crediti fiscali trasferiti e che, per attivare un volume significativo di operazioni, necessitano obbligatoriamente di disporre della facoltà dell’ulteriore cessione, non prevista dal nuovo meccanismo; e non saranno le ESCo, per lo stesso motivo.
Saranno, si legge nella nota di Rete Irene, solo le maggiori utilities dotate di sufficiente capienza fiscale e operanti nel settore dell’energia. Questi soggetti potranno beneficiare del duplice effetto del provvedimento: la canalizzazione solo verso di essi delle attività promosse dal nuovo meccanismo e il minor costo finanziario connesso al periodo di compensazione fiscale. Si creerebbe, sostiene Rete Irene, un problema di concorrenza e concentrazione delle attività a favore di pochissimi soggetti.
Valorizzazione edilizia e premi volumetrici
Fino al 31 dicembre 2021 saranno agevolati con l’applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna, i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare che, entro i successivi dieci anni, provvedano alla loro demolizione e ricostruzione, anche con variazione della volumetria, e alla loro alienazione.
Più welfare per i liberi professionisti
La norma prevede che gli enti gestori di previdenza per i liberi professionisti, fermo restando il rispetto degli equilibri finanziari delle rispettive gestioni, possano attuare forme aggiuntive di tutela per il sostegno del reddito, l’assistenza, il welfare e l’ingresso dei giovani professionisti nel mercato del lavoro. Tra le misure ci sono polizze sanitarie integrative, tutele per la maternità e genitorialità, attività di consulenza per l’accesso al credito, tutela contro i rischi legati all’esercizio della professione (polizza RCP) e sostegno al completamento degli studi.
Imu ridotta sui capannoni
Aumenterà dal 40% al 60% la deducibilità dell’Imu sugli immobili strumentali delle imprese.
Super ammortamento per professionisti e imprese
La bozza prevede il superammortamento, maggiorato del 30%, per gli investimenti in beni strumentali nuovi, fino a 2,5 milioni di euro, effettuati da professionisti e imprese.
Efficientamento energetico, 500 milioni ai Comuni nel 2019
Per l’anno 2019 saranno erogati ai Comuni 500 milioni di euro per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Le risorse saranno proporzionali alla popolazione dei Comuni e, scendendo nel dettaglio, sembrano abbastanza esigue. I contributi partono infatti da 60mila euro, per i Comuni con popolazione fino a 2mila abitanti, e arrivano a 150mila euro nei Comuni con popolazione superiore a 100mila abitanti.
Le bozze circolate nei giorni scorsi prevedevano una dotazione di 600 milioni di euro complessivi a favore degli Enti locali.
Norme per la tutela del made in Italy
Al fine di tutelare e promuovere il made in Italy, si prevede l’introduzione di: – norme per il contrasto all’italian sounding; – incentivi al deposito di brevetti e marchi; – marchio storico di interesse nazionale.