TRADUZIONI IN LINGUA PER LA SICUREZZA DEI PRODOTTI – La legge è uguale per tutti ? FORSE NO !

La traduzione in lingua in ambito nell’ambito della sicurezza dei prodotti è un obbligo o una facoltà?

Chiunque fabbrichi un prodotto all’interno dell’Unione Europea è soggetto a specifiche direttive o regolamenti che fissano i requisiti minimi per l’immissione sul mercato nel rispetto degli standard di sicurezza.

Ormai da molti anni, i fabbricanti hanno imparato che direttive e regolamenti prescrivono che i manuali di istruzioni debbano essere tradotti in una delle lingue ufficiali del paese di utilizzo del prodotto stesso.

Spesso accade che, non sapendo quale sarà il paese di utilizzo del prodotto, le istruzioni vengano tradotte in tutte le lingue ufficiali della comunità Europea.

Quali sono? Potete trovale a questo link: https://european-union.europa.eu/principles-countries-history/languages_it#:~:text=L’UE%20ha%2024%20lingue,%2C%20tedesco%2C%20svedese%20e%20ungherese.

Ma la legge è uguale per tutti?

Bhè, come anticipato nel titolo dell’articolo la risposta ti stupirà, perchè è SI e NO…

A questo punto, se sei un fabbricante o un consulente tecnico o un traduttore, ti starai facendo molte domande e comincerai a dubitare che ogni certezza riferita a quanto sopra sia a rischio collasso.

 

Perchè SI ?

In realtà ti tranquillizzo subito e ti confermo che, se parliamo di traduzioni legate alle istruzioni per l’uso, il fabbricante ha indubbiamente l’obbligo di fornire all’utilizzatore un documento comprensibile nella sua lingua, pertanto tali documenti devono essere tradotti tradotti in una delle lingue ufficiali del paese di utilizzo del prodotto stesso.

Perchè NO ?

Bhe, questa risposta in realtà cela un incognita che ho sfruttato per osservare e dare evidenza ad una consuetudine a mio avviso molto opinabile. Se parliamo infatti di “traduzioni in lingua in lingua nell’ambito della sicurezza dei prodotti”, dovremmo prendere in esame due distinti protagonisti della catena della sicurezza dei prodotti, ovvero:

I FABBRICANTI : coloro che realizzano i prodotti e devono informare l’utilizzatore affichè li utilizzi in sicurezza conformemente alla loro destinazione d’uso, comprendendo quindi ciò che scritto nelle Istruzioni d’uso.

GLI ORGANISMI DI NORMAZIONE : coloro che realizzano le norme per i fabbricanti, affichè questi ultimi possano avere a disposizione le delle regole standardizzate che codificano lo stato dell’arte di un prodotto, un servizio, un processo, una professione. *

Gli ORGANISMI DI NORMAZIONE non svolgono le loro funzioni sulla base di regole dettate dalla direttive di prodotto, ma sono soggetti a regole dettate da disposizioni Europee e da disposizioni Nazionali.  

Nello specifico, gli organismi di normazione sono soggetti al DECRETO LEGISLATIVO 15 dicembre 2017, n. 223 che ” prevede una procedura d’informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell’informazione” e recepisce il REGOLAMENTO (UE) N. 1025/2012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che ha come oggetto di cui all’articolo 1 quanto segue: ” Il presente regolamento stabilisce norme riguardanti la cooperazione tra le organizzazioni europee di normazione, gli organismi nazionali di normazione, gli Stati membri e la Commissione, l’elaborazione di norme europee e prodotti della normazione europea per i prodotti e per i servizi, a sostegno della legislazione e delle politiche dell’Unione, l’identificazione delle specifiche tecniche delle TIC cui è possibile fare riferimento, il finanziamento della normazione europea e la partecipazione dei soggetti interessati alla normazione europea. “

Arriviamo quindi alla risposta richiamando il “considerando 43” del REGOLAMENTO (UE) N. 1025/2012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che cita:

” Il finanziamento dell’Unione deve essere volto a stabilire norme europee e prodotti della normazione europea per i prodotti e per i servizi, ad agevolarne l’uso da parte delle imprese grazie a un sostegno rafforzato per la loro traduzione nelle varie lingue ufficiali dell’Unione, al fine di consentire alle PMI di beneficiare appieno della comprensione e dell’applicazione delle norme europee, a rafforzare la coesione del sistema europeo di normazione e a garantire un accesso equo e trasparente alle norme europee per tutti gli operatori del mercato nell’intera Unione. Ciò è particolarmente importante nei casi in cui l’applicazione delle norme consente di rispettare la pertinente legislazione dell’Unione. “

L’articolo 15 del medesimo regolamento, richiama infatti nuovamente l’attenzione sulle finalità di finanziamento della UE agli ORGANISMI DI NORMAZIONE, riferendo che lo stesso è finalizzato a diverse attività, tra cui: “traduzione di norme europee o prodotti della normazione europea impiegati a sostegno della legislazione e delle politiche dell’Unione, verso lingue ufficiali dell’Unione diverse dalle lingue di lavoro delle organizzazioni europee di normazione oppure, in casi debitamente giustificati, verso lingue diverse dalle lingue ufficiali dell’Unione. ” 

A questo punto appare evidente che anche gli ORGANISMI DI NORMAZIONE, nello svolgere diligentemente i compiti cui sono chiamati dal regolamento, dovrebbero (salvo riscontro contrario) offrire ai FABBRICANTI delle traduzioni ufficiali delle norme nella lingua del pese di competenza,  “… al fine di consentire alle PMI di beneficiare appieno della comprensione e dell’applicazione delle norme europee“, quindi secondo gli stessi principi che gravano sui FABBRICANTI nei confronti degli UTILIZZATORI dei prodotti.

A questo punto, la risposta negativa emerge dal fatto che, la legge non è la stessa per FABBRICANTI e ORGANISMI DI NORMAZIONE, seppur le regole e le finalità siano pressochè le stesse.

Ora, volendo terminare il confronto tra le parti verrebbe da porsi un ultima domanda: saranno più diligenti i FABBRICANTI o gli ORGANISMI DI NORMAZIONE ?

 *  NB: ricordiamo che Una norma non è una legge, perché usarla è volontario, ma è la soluzione migliore per realizzare un prodotto, condurre un processo, svolgere una professione”  per tale motivo le norme, scritte da comitati di tecnici specializzati, non sono gratuite ma sono acquistabili a pagamento e soggette a copyright.